Non parliamo di gratitudine ma del vero e proprio riconoscere le cose, nuova frontiera su cui le aziende di tecnologia stanno investendo sempre più risorse e capitali. Un primo esempio è stato quello delle app per smartphone in grado di riconoscere i brani musicali. Applicazioni come Shazam e Midomi sono infatti in grado di reperire per noi i titoli di brani ascoltati alla radio o preregistrati, in modo da poterli poi riascoltare o scaricare con tutta calma.
Altra curiosa app è stata Star Walk che permetteva, puntando il cielo col proprio dispositivo, di riconoscere stelle e costellazioni, ricevendo utili e dettagliate informazioni. A facilitare invece la mano degli appassionati del tavolo verde è intervenuta Poker Odds Camera, in grado di calcolare e riconoscere le probabilità di vincita` da una semplice foto delle varie combinazioni di carte.
Ma la vera innovazione, su cui stanno puntando già dallo scorso anno Samsung ed Apple, è quella del riconoscimento facciale. Se già facebook ci prova, suggerendo vari tag nelle foto, gli esperti di Face.com sono arrivati al dunque con il lancio dell`applicazione Klik. Inutile dire che si è trattato di un esperimento andato incontro a numerose complicazioni se, ad esempio, i soggetti inquadrati presentano differenze rispetto alle info riportate sui nostri profili. Bastano infatti un paio di occhiali e un diverso colore di capelli per mandare Klik in Tilt…
A provarci nuovamente, garantendo di poter superare ogni più rosea aspettativa, è ancora una volta Google con i suoi Google Glass. Lo scopo in realtà è tutt`altro che ludico vista la collaborazione con le aziende di tecnologia, specializzate nel settore ospedaliero, per l`ottimizzazione di MedRef. Questa applicazione, appositamente studiata per gli occhiali di google diverrà un valido supporto per medici e specialisti, che potranno riconoscere i pazienti reperendo tutte le info e lo storico sulle varie patologie con un semplice colpo d`occhio. Il progetto è ancora in fase di realizzazione ma sul tubo già sono comparsi i primi video che mostrano il funzionamento di un App che potrebbe davvero rivoluzionare il settore della ricerca scientifica.